
Tour de Romandie 2023: i favoriti
Appena conclusa una stagione delle classiche che ricorderemo a lungo, ci catapultiamo nel mondo delle corse a tappe con il Tour de Romandie. Pure quest’anno non vedremo in scena big come Pogačar, Roglič ed Evenepoel, ma ciò potrebbe di conseguenza rendere la corsa una ghiotta occasione per alcuni nomi appena sotto l’élite, i quali potranno mettersi in mostra e giocare al meglio le proprie carte per trovare un successo che nel ciclismo del 2023 è sempre più arduo ottenere. Di conseguenza iniziamo la nostra rassegna dicendo che non c’è un vero e proprio grande favorito, ma una rosa di papabili per la conquista della classifica generale.
Se dovessimo però segmentare i contendenti alla vittoria finale in fasce, la prima sarebbe occupata da due gemelli: Simon Yates (31 crediti) e Adam Yates (33 crediti) sono i più titolati corridori da corse a tappe alla partenza, con il primo che quest’anno ha dalla sua un secondo posto al Tour Down Under e un quarto alla Parigi-Nizza in un programma che lo porterà al Tour de France dopo un quinquennio votato al Giro d’Italia. Il fratello ha brillato meno in questo inizio di stagione dopo il podio all’UAE Tour, ma potrà contare sulla squadra migliore insieme alla Jumbo, con il rientrante Juan Ayuso (36 crediti) e il veterano Rafał Majka (13 crediti) in supporto.
Dietro i gemelli di Bury posizioniamo gli atleti di spicco delle altre due corazzate in gara: Ineos Grenadiers e Jumbo-Visma. Secondo le quote dei bookmakers il capitano dei britannici dovrebbe essere Carlos Rodríguez (32 crediti), ma anche il giovane aussie Luke Plapp (20 crediti), secondo all’UAE Tour, vorrà dire la sua su un percorso nel quale Ethan Hayter (33 crediti) potrebbe fare incetta di tappe, mentre occhio – per restare in tema di fratelli – al promettente Leo Hayter (12 crediti), senza tralasciare un Egan Bernal (38 crediti) alla ricerca di sensazioni positive.
Le gerarchie in casa degli olandesi sono invece più sfumate: le quotazioni indicano in Tobias Foss (24 crediti) il probabile leader, ma Rohan Dennis (23 crediti) si è detto pronto a lottare nuovamente per la vittoria dopo che nel 2022 la corsa gli è scivolata tra le mani sul terreno a lui più congeniale, vale a dire la cronometro. A puntellare il roster dei Calabroni troviamo poi l’esperto Steven Kruijswijk (17 crediti) e l’astro nascente Thomas Gloag (12 crediti), due che non vanno assolutamente sottovalutati.
Scendendo in terza fila abbiamo un corridore emergente e una vecchia conoscenza del gruppo un’ormai ex promessa del ciclismo transalpino e un giovane che si dice pronto a raccoglierne il testimone come speranza d’oltralpe per le corse a tappe. Parliamo di Matteo Jorgenson (17 crediti), Ion Izagirre (20 crediti), Romain Bardet (32 crediti) e Kévin Vauquelin (11 crediti). Lo yankee ha saltato le Ardenne dopo una primavera di altissimo livello tra brevi corse a tappe e classiche: crediamo sia pronto per lottare per il podio in Svizzera. Il basco è arrivato terzo nella corsa di casa e ha mostrato una buona gamba alla Liegi, oltre ad essere sempre andato bene a cronometro. Prove contro il tempo che sono il tallone d’achille del capitano della DSM, costretto dunque ad attaccare a Thyon 2000, salita che sarà un ottimo banco di prova per il giovane alfiere dell’Arkéa Samsic.
Proseguiamo il nostro ranking con una serie di nomi che potrebbero essere coinvolti nella lotta per la maglia gialla. In primis la coppia della Bahrain Victorious formata da Gino Mäder (24 crediti) e Damiano Caruso (23 crediti). Il corridore svizzero, dopo un’ottima Parigi-Nizza, ha latitato sulle Ardenne (soltanto un’incolore presenza alla Freccia per lui), ma l’anno scorso ha chiuso appena dietro il vincitore Vlasov. Dopo il Romandia dovrebbe poi andare alla Corsa Rosa, obiettivo primario del siciliano, il quale utilizzerà l’evento elvetico per affinare la preparazione, ma non va comunque sottovalutato.
Nonostante una campagna delle Ardenne ben al di sotto delle aspettative non possiamo sminuire eccessivamente le credenziali di Sergio Higuita (37 crediti), capitano della Bora che, come detto, ha vinto qui nel 2022 con Vlasov. Il colombiano, inoltre, è affiancato da atleti di livello come Emanuel Buchmann (20 crediti) e dal giovanissimo Cian Uijtdebroeks (14 crediti). Sullo stesso rango inseriamo Michael Woods (28 crediti), al solito brillante sulle Ardenne e sesto quest’anno al Catalunya, e Alexey Lutsenko (24 crediti), il quale però nelle ultime due uscite in Belgio è apparso in calo di condizione dopo la vittoria al Giro di Sicilia e il quinto posto all’Amstel. Infine concludiamo la nostra rassegna con un manipolo di corridori dotati di ciò che serve per dire la loro sulle strade della Svizzera francofona: Louis Meintjes (21 crediti), Thibaut Pinot (26 crediti), Rui Costa (14 crediti), James Knox (15 crediti), Lenny Martinez (12 crediti) e Jefferson Alexander Cepeda (12 crediti).
Attenzione! La startlist ufficiale vede l’assenza di Carlos Rodriguez, Rohan Dennis, Luke Plapp, Leo Hayter, Emanuel Buchmann e Jefferson Alexander Cepeda. Aggiorniamo di conseguenza la griglia di partenza.
GRIGLIA DI PARTENZA (CLASSIFICA GENERALE)
⭐⭐⭐⭐⭐ Simon Yates, Adam Yates
⭐⭐⭐⭐ Carlos Rodriguez, Matteo Jorgenson, Ion Izagirre
⭐⭐⭐ Romain Bardet, Kévin Vauquelin, Gino Mäder, Sergio Higuita
⭐⭐ Damiano Caruso, Michael Woods, Alexey Lutsenko, Juan Ayuso, Steven Kruijswijk, Ethan Hayter
⭐ Louis Meintjes, Thibaut Pinot, Rui Costa, James Knox, Lenny Martinez, Thomas Gloag, Cijan Uijtdebroeks, Egan Bernal, Rafal Majka
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