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Mondiali 2023: i favoriti

I belgi, Pedersen, van der Poel e Laporte sono i grandi favoriti della prova in linea, occhio però alle sorprese; a crono scontro tra Ganna, van Aert ed Evenepoel.
4 August 2023


CORSA IN LINEA

Sta per arrivare il giorno tanto attesa da tutti gli appassionati di ciclismo, quello in cui si disputerà la corsa in linea élite maschile dei campionati del mondo, che quest’anno hanno come sede Glasgow. Dal punto di vista altimetrico, il percorso appare a prima vista poco insidioso, ma in realtà presenta tanti strappi di poche centinaia di metri che si faranno sentire. Planimetricamente, inoltre, si presenta molto tortuoso, pieno di curve e rilanci. Sulla lunga distanza, tutti questi fattori aumenteranno la fatica nelle gambe dei corridori e saranno determinanti per definire il vincitore finale. Come se non bastasse, attenzione alle previsioni meteo: nel caso in cui ci fosse brutto tempo, la corsa potrebbe diventare ancora più complicata e imprevedibile.

Naturalmente saranno presenti i migliori atleti da corse di un giorno e iniziamo la nostra analisi con la nazionale campione in carica, il Belgio, che si presenterà al via con uno dei tridenti più pericolosi: Jasper Philipsen (39 crediti), Wout van Aert (64 crediti) e Remco Evenepoel (62 crediti), i quali saranno affiancati da gregari di grande esperienza come Jasper Stuyven (28 crediti), Yves Lampaert (23 crediti), Victor Campenaerts (25 crediti), Tiesj Benoot (30 crediti), Nathan Van Hooydonck (13 crediti) e Frederik Frison (10 crediti).

Partiamo dal campione del mondo in carica: all’apparenza il tracciato si adatterebbe poco alle sue caratteristiche da scalatore e sicuramente il corridore della Quick-Step avrebbe preferito un percorso con maggiori difficoltà altimetriche, ma ciò non esclude che potrebbe ugualmente rimanere nel vivo della corsa viste le sue capacità fisiche e la voglia di difendere il titolo conquistato a Wollongong. Il campione del mondo, però, dovrà dividersi i gradi di capitano con i due atleti citati in precedenza.

Al Tour de France Philipsen ha dimostrato di essere il velocista più forte sulla piazza conquistando la Maglia Verde, quattro successi di tappa e due secondi posti. Oltre a una grande punta di velocità, ha fatto vedere di saper resistere su salite brevi e percorsi tortuosi ottenendo ottimi risultati nelle classiche di primavera, su tutti il secondo posto alla Roubaix, la vittoria alla Brugge-De Panne e la quinta piazza alla Dwars. Sa quindi anche leggere la corsa e sfruttare i momenti focali della gara e, viste le caratteristiche del percorso, sarà in grado di adattarsi a tutti i possibili scenari di corsa che si verificheranno.

A proposito di classiche, doveroso menzionare van Aert, che dopo aver dato forfait negli ultimi giorni della Grande Boucle per la nascita del secondogenito sarà al via di entrambe le prove mondiali. Come il compagno Philipsen, anche il corridore della Jumbo-Visma può adattarsi a molteplici scenari grazie alle sue straordinarie caratteristiche fisiche e tecniche. A confronto con l’atleta della Alpecin, però, oggi ha una punta di velocità minore e quindi potrebbe rendersi protagonista di attacchi per cercare di anticipare la volatona da velocisti puri. Inoltre, non va dimenticato che nel 2018 ai campionati europei di Glasgow, su un percorso analogo, concluse secondo alle spalle di Trentin.

Come già detto in precedenza, il Belgio potrà contare su alcuni dei gregari più esperti del panorama internazionale e quindi possiamo dire che la squadra belga sarà sicuramente la nazionale “faro” di questa corsa. Il DS del Belgio però dovrà riuscire a gestire i tre campioni di cui sopra senza creare conflitti e dissensi in squadra: non sembra un’impresa facile.

Analizzando le altre nazionali e le caratteristiche del percorso bisognerà fare molta attenzione a uomini veloci, ma capaci di adattarsi a molti scenari di corsa come. Partiamo da Mads Pedersen (46 crediti), già vincitore del Mondiale di Yorkshire 2019, uomo dotato di un ottimo spunto veloce: uno dei pochi a battere Philipsen al Tour con una lunghissima volata di pura potenza. Oltre alla grande velocità, il danese ha una grandissima capacità di lettura della corsa e più volte ha dimostrato di saper cogliere il momento cruciale della corsa, come fatto già nella kermesse iridata del 2019, quando sentendosi battuto dai favoriti scelse di attaccare da lontano per poi ritrovarsi nel vivo della corsa a giocarsi la vittoria finale. Quest’anno ha fatto il salto di qualità anche nelle classiche di primavera, facendo sesto alla Sanremo, terzo al Fiandre e quarto alla Roubaix: possiamo dunque dire che sarà senz’altro uno degli uomini più uomini I più pericolosi in grado di adattarsi a eventi di gara molto differenti. 

Il danese della Trek potrà anche contare sul supporto di una grande nazionale composta da Søren Kragh Andersen (23 crediti), Kasper Asgreen (30 crediti), Mathias Skjelmose (16 crediti), Magnus Cort Nielsen (27 crediti), Mikkel Bjerg (16 crediti), Mikkel Honoré (21 crediti), Michael Mørkøv (13 crediti). Naturalmente va prestata attenzione anche a Kragh, Asgreen e Cort: in particolare il corridore della Quick-Step può diventare molto pericoloso se gli viene lasciato troppo spazio come dimostrato nelle ultime frazioni del Tour de France.

Passiamo alla formazione olandese capitanata da Mathieu van der Poel (60 crediti) e, in seconda battuta, Olav Kooij (25 crediti). Il campione della Alpecin, dopo un Tour in cui si è messo totalmente a disposizione del compagno Philipsen, vorrà andare alla conquista di un titolo iridato che impreziosirebbe ulteriormente il suo già ricchissimo palmares. A differenza di alcuni dei grandi favoriti già citati, van der Poel ha forse una minore punta di velocità in una volata tradizionale (con partenza ad alta velocità): un buon motivo per lui per anticipare la volata di gruppo, ma in una corsa estenuante come il Mondiale ancora più importante della punta di velocità potrebbero risultare le energie rimaste , nel caso in cui ci fosse brutto tempo, la corsa potrebbe rivelarsi più complicata da questo punto di vista: ricordate Yorkshire 2019? Tornando indietro di un anno, nel 2018 a Glasgow concluse terzo dietro Trentin e van Aert in un circuito simile a quello che verrà affrontato domenica.

Nella formazione olandese, come detto in precedenza, sarà presente Kooij, che nel caso di uno sprint classico potrebbe rivelarsi il capitano della squadra, però rispetto a uomini come Philipsen e Pedersen è molto più un incognita nelle corse di un giorno molto lunghe. La formazione olandese rispetto alla nazionale belga e danese è nel complesso un gradino inferiore e con meno capacità e possibilità di mantenere controllata la corsa, quindi i due capitani dei Paesi Bassi dovranno stare molto più attenti a non farsi trovare nelle retrovie per poi essere costretti a inseguire e sprecare energie per recuperare. Oltre loro, comunque, c’è Dylan van Baarle (36 crediti).

Continuando ad analizzare le formazioni più importanti attenzione alla squadra francese capitanata da Christophe Laporte (40 crediti), ma composta da altre possibili punte come Bryan Coquard (22 crediti), Julian Alaphilippe (46 crediti), Valentin Madouas (29 crediti) e seconde linee come Florian Sénéchal (22 crediti), Rémi Cavagna (18 crediti), Benoît Cosnefroy (31 crediti) e Olivier le Gac (11 crediti). Il corridore della Jumbo, dopo la medaglia d’argento dello scorso anno, vorrà conquistare un titolo iridato che rappresenterebbe per lui una grande consacrazione e il definitivo salto di qualità dopo la grande crescita di questi ultimi due anni. Restando in casa transalpina, è necessario spendere due parole su Alaphilippe, bicampione iridato nel 2021 e 2020, reduce da un Tour in chiaroscuro dove si è reso protagonista in molte tappe andando alla ricerca del successo parziale grazie alle fughe, ma non riuscendo mai ad essere incisivo nel momento momento clou della gara.

Dalla nazionale francese passiamo alla formazione azzurra. La nazionale italiana, priva di Ganna e Milan costretti al forfait per partecipare alle gare su pista, si affiderà a un corridore esperto come Matteo Trentin (24 crediti) ma non solo: ci saranno infatti anche attaccanti come Alberto Bettiol (28 crediti), Simone Velasco (12 crediti), Lorenzo Rota (22 crediti), Andrea Bagioli (20 crediti), Filippo Baroncini (12 crediti). Nella nostra squadra manca forse un grande favorito ma grazie all’esperienza potremo cogliere l’attimo in cui attaccare con coraggio e anticipare un possibile sprint di gruppo. In passato, in gare di questo tipo, Trentin ha già vinto come nel 2018 nei campionati europei tenutisi proprio a Glasgow, mentre nel 2019 si arrese solo al fenomenale Pedersen al termine di una giornata da lupi.

Tra i possibili protagonisti attenzione a Michael Matthews (38 crediti), più volte arrivato molto vicino alla conquista del titolo iridato senza riuscire a trovare l’acuto vincente. L’australiano ha una punta di velocità minore rispetto a Pedersen e, soprattutto, Philipsen, però in una gara di oltre 250 km non bisogna dare nulla per scontato. Probabilmente cercherà di anticipare attaccando per evitare lo scontro diretto in volata con i velocisti puri. 

Nella squadra australiana attenzione a Caleb Ewan (33 crediti) e Kaden Groves (26 crediti). Il corridore della Lotto è reduce da un Tour de France in chiaroscuro, dove è riuscito ad ottenere due podi di tappa, ed è da un po’ di tempo alla ricerca del successo in un gara importante. Bisogna sottolineare che il folletto aussie non è un classico velocista puro in quanto dotato di una buona resistenza nelle salite brevi e sulle grandi distanze: in carriera, infatti, è riuscito a salire per ben due volte sul podio della Sanremo.

A proposito di ruote veloci, attenzione alla coppia colombiana composta da Fernando Gaviria (27 crediti) e Juan Sebastián Molano (19 crediti) e all’irlandese Sam Bennett (33 crediti). Parlando di Mondiali viene subito in mente il tre volte iridato Peter Sagan (28 crediti), al via della sua ultima kermesse iridata su strada dopo l’annunciato ritiro. Di sicuro nelle ultime stagioni lo slovacco ha avuto un vistoso calo fisico, ma non dimentichiamoci che stiamo sempre parlando di un fuoriclasse.

Quando si parla di corse di un giorno molto lunghe è doveroso menzionare il buon vecchio Alexander Kristoff (26 crediti), piazzato nel 2017 e più volte in Top 10 nelle precedenti edizioni. Per il norvegese, così come per Sagan, l’età inizia a farsi sentire e ultimamente ha perso un po’ di lucidità e freschezza, caratteristiche che lo hanno accompagnato in tutta la sua carriera. Anche lui non va sottovalutato, in quanto ha dimostrato più volte di poter sorprendere tutti: basta tornare alla scorsa stagione quando in un Mondiale dal profilo altimetrico poco adatto alla sua mole riuscì comunque a chiudere al quinto posto. 

Proseguendo con le altre nazionali, queste cercheranno in ogni modo di evitare la volata di gruppo anticipando e rendendo movimentata la corsa. Tra queste c’è sicuramente la Slovenia di Tadej Pogačar (64 crediti), che dopo la delusione del Tour ha deciso di presentarsi al via sia della prova in linea che della crono mondiale. Il percorso non si adatterebbe alle sue caratteristiche, ma quando si parla del fenomeno sloveno nulla è scontato, specialmente conoscendo il coraggio e la potenza di questo fuoriclasse, che dovrà però cogliere il momento più propizio per fare sua la corsa.

Doveroso citare i corridori di casa del Regno Unito, la cui squadra sarà composta da Fred Wright (33 crediti), Jake Stewart (16 crediti), Ben Swift (10 crediti), Ben Turner (16 crediti), Owain Doull (11 crediti), Luke Rowe (12 crediti) e Connor Swift (10 crediti). Tra questi il più quotato è senza dubbio Wright, che però essendo un livello sotto i migliori dovrà farsi trovare nel posto giusto al momento giusto e sfruttare tutte le chance che avrà a disposizione. Molto interessante è la formazione svizzera, composta da attaccanti come Marc Hirschi (25 crediti), Stefan Küng (41 crediti), già terzo nel 2019, Mauro Schmid (20 crediti) e Stefan Bissegger (22 crediti).

Anche gli Stati Uniti non sono certo messi male: composti da Matteo Jorgenson (17 crediti), Neilson Powless (28 crediti), Magnus Sheffield (18 crediti), Sean Quinn (11 crediti) e Lawson Craddock (16 crediti), sono privi di un velocista, quindi dovranno giocare d’astuzia e sfruttare l’attimo giusto. La Spagna, invece, si affiderà a Iván García Cortina (20 crediti) e Alex Aranburu (23 crediti), entrambi dotati di un buon spunto veloce nel caso di uno sprint ristretto, ma anche a Ion Izagirre (20 crediti), meno velocista ma che non si tira indietro se si presenta l’occasione giusta.

Tra gli outsider appartenenti ad altre nazioni attenzione a Ben Healy (14 crediti), Corbin Strong (10 crediti), João Almeida (33 crediti), Ruben Guerreiro (21 crediti), Michał Kwiatkowski (23 crediti), Derek Gee (10 crediti), Rigoberto Urán (25 crediti), Rasmus Tiller (16 crediti), Søren Wærenskjold (16 crediti), Nils Politt (28 crediti), John Degenkolb (14 crediti), Maximilian Schachmann (22 crediti), Nico Denz (11 crediti), Pascal Eenkhoorn (12 crediti), Jhonatan Narváez (20 crediti), Ryan Gibbons (10 crediti).

GRIGLIA DI PARTENZA

⭐⭐⭐⭐⭐ van Aert, Philipsen, Pedersen

⭐⭐⭐⭐ Laporte, van der Poel, Evenepoel

⭐⭐⭐ Trentin, Matthews, Pogacar, Groves, Kooij 

⭐⭐ S. Bennett, Ewan, van Baarle, Healy, Alaphilippe, Gaviria, Bettiol, Hirschi, Kragh Andersen, Cort, Kwiatkowski, Almeida, Powless, Coquard

⭐ Molano, Kristoff, Sagan, Asgreen, Stuyven, Wright, Bagioli, Aranburu, Garcia Cortina, Narvaez, Madouas, Skjelmose, Strong, Kung, Sheffield, Jorgenson, Lutsenko, Politt, Simmons

CRONOMETRO INDIVIDUALE

La prova a cronometro individuale maschile élite si disputerà su un tracciato di 48,1 km prevalentemente pianeggiante con poche difficoltà altimetriche, quindi molto adatto agli specialisti puri delle prove contro il tempo. Quest’anno non c’è un nome su tutti che parte coi favori del pronostico, specialmente dopo la sorprendente vittoria del norvegese Tobias Foss (24 crediti) nel 2022. Il campione in carica vorrà sicuramente difendere il titolo ma non sarà facile ripetersi: quest’anno non è mai riuscito a prevalere in una gara contro il tempo (5° all’Algarve, 2° e 8° al Romandie).

Tra i pretendenti alla corona abbiamo in prima linea i due belgi Wout van Aert (64 crediti) e Remco Evenepoel (62 crediti), e i due bicampioni iridati della specialità Filippo Ganna (32 crediti) e Rohan Dennis (23 crediti). L’italiano della Ineos in questa rassegna iridata dovrà gestire il doppio impegno pista e strada, cosa non semplice sia dal punto di vista della preparazione che sotto il profilo mentale e della stanchezza: da vedere quanto ciò influirà sulla sua prestazione a cronometro. I due compagni di squadra belgi, già due volte sul podio in questa prova, sono, come detto, in grande forma e hanno tutte le carte in regola per giocarsi la finale. L’australiano sembra essere un gradino sotto rispetto agli altri tre, in quanto negli ultimi anni sembra abbia perso il colpo di pedale che gli ha permesso in passato di conquistare due volte la maglia iridata.

Attenzione anche ai due svizzeri Stefan Küng (41 crediti) e Stefan Bissegger (22 crediti). Il corridore della Groupama-FDJ, dopo la delusione dello scorso anno quando venne beffato dal solo Foss, vorrà cercare di conquistare il titolo che rincorre da sempre. Tra i possibili contendenti per la vittoria non dimentichiamoci di Tadej Pogačar (64 crediti) che nonostante non sia uno specialista puro, ha già mostrato più volte di avere la potenza per giocarsi la vittoria anche nelle prove contro il tempo. Tra gli outsider attenzione a Remi Cavagna (18 crediti), João Almeida (33 crediti), Jay Vine (36 crediti), Brandon McNulty (21 crediti), Magnus Sheffield (18 crediti), Nelson Oliveira (14 crediti), Lennard Kämna (26 crediti), Nils Politt (18 crediti), Joshua Tarling (11 crediti), Geraint Thomas (32 crediti), Kasper Asgreen (30 crediti), Mikkel Bjerg (16 crediti) e il nostro Mattia Cattaneo (16 crediti).

Analizzando gli scontri diretti in questo 2023 possiamo notare che nella crono inaugurale del Giro d’Italia ad avere la meglio è stato nettamente Evenepoel, che si è messo alle spalle Ganna, Küng e Almeida. L’azzurro in questa stagione è riuscito a vincere la crono inaugurale della Tirreno e ha chiuso al terzo posto all’Algarve, battuto dallo svizzero e da Cavagna; l’elvetico, nonostante abbia perso lo scontro diretto nella prima tappa della Corsa Rosa è riuscito a mettersi alle spalle Remco nella prima tappa del Tour de Suisse.

Possibile sorpresa Magnus Sheffield (18 crediti), il quale ha concluso terzo alla crono inaugurale della Tirreno dietro Ganna e Kämna, quarto nella prima tappa del Tour de Suisse e secondo al prologo del Tour Down Under di inizio stagione. Inoltre, ai mondiali australiani del 2022 cadde a metà gara compromettendo quella che fino a quel momento era un’ottima prestazione.

GRIGLIA DI PARTENZA

⭐⭐⭐⭐⭐ Ganna, van Aert, Evenepoel

⭐⭐⭐⭐ Kung, Dennis, Foss, Bissegger

⭐⭐⭐ Pogacar, Sheffield, Cavagna, McNulty

⭐⭐ Bjerg, Almeida, Vine, Tarling, N. Oliveira, Kamna, Thomas, Waerenskjold

⭐ Politt, Asgreen, Mullen, Vacek, Cattaneo, Fisher-Black

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Mondiali Glasgow 2023 Campionati del Mondo

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